Una lettura leggera e piacevole, una lettura adatta a queste vacanza di sole, La sposa giovane di Alessandro Baricco.
Lei, una giovane ragazza in attesa del suo sposo. Una solenne promessa di unirsi in matrimonio con un figlio che non c’è, è in Inghilterra per affari.
L’attesa descritta è percepibile in ogni frase, lei che nel frattempo “educa” se stessa all’erotismo, alla femminilità, alla bellezza, all’intelligenza dei sensi. Lui che continua a non esserci, la sua mancanza sempre più percepibile, la totale assenza che forse verrà sopperita da qualcun altro, o forse mai.
ino all’ultima pagina lei lo aspetterà, nei suoi errori, nei suoi sbagli di ragazza, nella frenesia di averlo vicino e di conoscerlo. Una famiglia ambigua, che accoglie la sposa nel modo migliore che sa fare, una famiglia che ha tutte le caratteristiche delle famiglie di oggi, le loro ombre e le loro luci. Un maggiordomo che si aggira cristallino per la casa, garantendo l’equilibrio della comunità. Lo zio che agisce dentro una nebbia di sonno che non lo abbandona mai.
Un’attesa che contiene arrivi e partenze, un’attesa che rende davvero l’idea della pazienza, dell’attendere. Una storia nelle storie, dove ogni personaggio ha la sua vita, i suoi pregi e i difetti, che garantiscono il continuare della storia.
“Era in prestito alla vita. Ne aveva dedotto un’abitudine alla cautela, un’inclinazione all’ordine e la confusa certezza di abitare un destino speciale”.
