Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

11 regioni in stato di siccità

L'emergenza porta all'attivazione di un fondo di solidarietà nazionale

Condividi su:

Lo dice il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina: 11 regioni sono in stato di siccità.

Il caldo non si placa, l'afa è sempre presente e l'Italia è di nuovo sofferente: dopo l'emergenza neve, emergenza piogge, emergenza freddo, emergenza terremoto, non può mancare emergenza siccità. 

''Sono 11 al momento le Regioni che si apprestano a richiedere lo stato di calamità a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche (Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Trento). Siamo pronti a rispondere con tempestività, assicurando l'attivazione degli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale'', dice il Ministro.

''Grazie ad un accordo in via di perfezionamento con la Commissione Ue, abbiamo stabilito un aumento degli anticipi dei fondi europei della Pac e dello sviluppo rurale di circa 700 milioni di euro per infrastrutture irrigue, portandoli a 2,3 miliardi'', ha affermato Martina. ''È necessario mettere in campo un mix di interventi per fronteggiare la scarsità d'acqua, che si ripercuote con grande impatto su diverse attività'', ha sottolineato il ministro.

Secondo un'analisi della Coldiretti due terzi dell'Italia e delle coltivazioni sono a secco a causa della mancanza di precipitazioni e della scarsità di rifornimento idrico: i danni ammonterebbero a oltre 2 miliardi tra allevamenti e agricoltura.

In questa situazione, le 11 regioni hanno chiesto lo stato di calamità naturale per attivare il Fondo. In particolare, con la dichiarazione scattano la sospensione delle rate dei mutui bancari delle imprese agricole e il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali. Tenuto conto dell'eccezionale siccità, vengono estesi i benefici del fondo anche alle aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie a un emendamento al decreto Mezzogiorno ora in Senato.

Condividi su:

Seguici su Facebook