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'Ndrangheta: un mega blitz tra le province di Milano, Monza e Brianza, Como, Pavia e Reggio Calabria

27 i provvedimenti richiesti, tra cui un sindaco

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Le province di Milano, Monza e Brianza, Como, Pavia e Reggio Calabria coinvolte in un maxi blitz per la 'Ndrangheta: in totale, 27 provvedimenti richiesti.

L'indagine è stata condotta dalla Procura di Monza e di Milano per una serie di reati che vanno dall'associazione di stampo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamenti, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento personale.

Insomma un bel pò di ingredienti che hanno determinato l'arresto di 21 persone, domiciliari per 3 e 3 misure interdittive.Coinvolto anche il Sindaco di Seregno, Edoardo Mazza. Il primo cittadino avrebbe ricevuto da un imprenditore, Antonino Lugarà, "la disponibilità e l'impegno a procurare consenso elettorale e l'appoggio politico durante la campagna del maggio-giugno 2015 per l'elezione del sindaco di Seregno, in favore dello stesso sindaco Mazza e delle persone politicamente vicine a quest'ultimo. In particolare, procurando numerosi voti, organizzando eventi conviviali, nonché assicurando l'appoggio di Mario Mantovani (ex vice presidente della Regione Lombardia ed ex assessore alla Sanità), al fine di sponsorizzare e reperire consenso per il futuro sindaco".

L'indagine parte dagli approfondimenti del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Milano sugli incontri di ‘ndrangheta tenutisi a Legnano (Milano) e a Paderno Dugnano (Milano), già oggetto di indagini nell’ambito dell’operazione 'Infinito'. L'indagine ha svelato un giro di cocaina, un commercio in cui erano coinvolti criminali di un certo spessore, esponenti 'ndrangheta e uomini pubblici.

Nell'inchiesta del gip di Monza, Pierangela Renda, si legge come gli episodi non siano legati a singole persone, ma "l'intero establishment politico e amministrativo (quest'ultimo) nel settore tecnico del Comune di Seregno, capace di intrattenere con agio e disinvoltura 'interessati' rapporti contrari al dovere di imparzialità con i più noti e importanti operatori immobiliari del posto e dedito altresì ad una gestione davvero contaminata anche delle sottese pratiche inerenti vicende edilizie e urbanistiche (donde le incolpazioni di corruzione e di abuso di ufficio)".

Edoardo Mazza, alle accuse rivolte, nega ogni fatto, affermando di non conoscere le dinamiche descritte dalla Procura: sulla sua pagina Facebook si legge "Nulla è emerso. Sempre a disposizione della trasparenza e della legalità". Secondo l'inchiesta, invece, il sindaco avrebbe favorito l'imprenditore in alcune pratiche urbanistiche, violando norme e regolamenti.

In un'intercettazione tra l'imprenditore e il sindaco, datata 30 luglio 2015, ci sarebbe "la svolta positiva (ovvero la adozione)" di quanto voluto dall'imprenditore nella pratica riguardante l'area ex dell'Orto. "Ogni promessa è debito no?", dice il sindaco all'imprenditore che replica "eh non avevo dubbi". "Mm non devi arrabbiarti", dice il sindaco e aggiunge "No tranquillo fatto...tutto a posto" e Lugarà ringrazia.

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