Ad 89 anni muore Paolo LaTerza, presidente dell'omonima casa editrice.
Una vita vissuta appieno, coltivando le numnerose passioni e credenze.
Esponente di punta dell'antifascismo meridionale nonché testimone della strage perpetrata nel capoluogo pugliese dai militari di Badoglio il 28 luglio 1943 in via Niccolo' dell'Arca.
Classe 1928, un rinomato avvocato civilista, protagonista della fondazione dell'avanguardistico studio associato con Gaetano Contento, accademico di Diritto Penale della facoltà di Giurisprudenza e allievo di Aldo Moro.
Presidente della casa editrice per circa vent'anni, fino al 1997, riuscì a difenderla dall'assalto della Mondandori, trasformandola in S.p.a., volendo preservare la forte caratterizzazione barese.
Come avvocato e giurista fu componente del Consiglio superiore della Banca d'Italia, e durante questo incarico ha stretto un legame di stima e amicizia con l'economista Carlo Azeglio Ciampi, che poi da presidente della Repubblica partecipò alle celebrazioni per il centenario della casa editrice in un evento celebrativo a Bari nel 2001. Altrettanto antico era il legame di stima con Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica.
"Oggi Bari piange la scomparsa di Paolo Laterza, intellettuale, avvocato, anima della Casa editrice Laterza e uomo libero- dichiara il sindaco Antonio Decaro, "la sua è la storia di chi ha dedicato tutta la vita a coltivare uno dei patrimoni culturali più importanti della nostra città , più che un'azienda, un simbolo". Un sentito cordoglio da parte di tutta la città di Bari. che perde un'icona culturale riconosciuta a livello internazionale.