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Intervista ad Adele Madau violinista e chef di talento

Quando la musica si unisce alla cucina nasce un connubio unico nel suo genere

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Quando la musica si fonde con la cucina, nasce un connubio fatto di emozioni e ricordi. A tale proposito abbiamo intervistato la violinista Adele Madau, musicista di talento, con alle spalle un diploma presso il conservatorio di Cagliari e perfezionatasi in seguito in musica jazz con il maestro Bruno Tommaso e in musica contemporanea con il maestro Enzo Porta.


Signora Madau lei in cosa è specializzata?
Sono specializzata in musiche di scena, scrivo attualmente le musiche e le interpreto per delle compagnie di teatro di danza contemporanea. Nonostante vivo a Barcellona e spesso ritorno in Sardegna, lavoro un po’ in tutta Europa ma anche fuori da questa, infatti, visito spesso l’oriente per motivi di lavoro.


Parliamo un po’ di questa fusione tra la musica e il cibo che cosa ci può dire a tale proposito, considerando che lei sembra essere la pioniera di questa iniziativa?
Si tratta di un format che ho chiamato concerto di suoni e sapori.


E’ più difficile da dirsi che da attuarsi?
Diciamo che si tratta in sostanza di una cena tematica, costituita normalmente da quattro pietanze che cercano di raccontare i sapori e gli odori, infatti, abbinato a ciascun piatto, vi è come sottofondo una musica composta propriamente per quel preciso piatto e tutto l’insieme appunto di suoni e sapori, tenta di evocare emozioni, ricordi, storie rispetto a un determinato tema.


Signora Madau, da chi è composta la musica?
La musica è composta da me, ed è stata creata riferendomi sia a delle ricette create da me, sia ai suoni che emetto nel cucinare. Quindi, questi suoni che fuoriescono quando cucino, vengono rielaborati e a volte processati con effetti e mischiati al suono del violino elettrico, il mio strumento principale.


Ciò che la distingue signora Madau è che lei delle volte per suonare usa degli oggetti particolari?
Posso suonare il violino anche con oggetti della cucina, quale per esempio una frusta per sbattere le uova o un coltello.


Com’è nato il progetto di unire la musica al cibo con delle cene a tema?
E’ iniziato tutto per caso. Ho attraversato un periodo in cui nutrivo delle polemiche su il sistema culturale italiano ed è così che ho deciso di finanziare la mia ricerca musicale, facendo delle cene in casa.


Che cosa proponeva in queste cene?
Queste cene iniziarono proponendo all’inizio un concerto aperitivo, quindi, invitavo gli amici a un concerto che si teneva in casa. Ciò che proponevo era una degustazione di formaggi sardi, considerando che sono sarda, presentavo stuzzichini dell’isola. Inizialmente credo venissero più per le degustazioni che per la musica.


E poi cos’è cambiato dagli aperitivi com’è arrivata a una cena completa?
Considerando che le cose stavano andando bene, la mia amica mi consigliò di aggiungere un primo piatto di pasta al pomodoro e da qui fino ad arrivare a delle cene complete accompagnate da un concerto col violino.


Quando veniva fatto il concerto, durante la degustazione dei piatti?
Inizialmente il concerto si svolgeva tra un piatto e l’altro, e con la caratteristica che coinvolgevo il pubblico in questo caso i commensali che rispondevano positivamente all’iniziativa.


Lei ha studiato musica al conservatorio di Cagliari, ma la cucina è un talento o anche qui c’è un po’ di studio?
Ho fatto un corso di cucina organizzato dalla regione Lazio e da qui, mi sono perfezionata.


Com’è nata questa passione per la musica e la cucina?
Quello che mi ha appassionato di più sono stati i suoni della cucina, allora ho provato come una specie di relazione tra cucina e musica, ma intendo un’attinenza nei ritmi e nei suoni nel senso che, una ricetta è vista come una partitura musicale. Molte cose, infatti, si fanno non solo a olfatto o a gusto ma anche a orecchio.


Quindi si può dire che lei si è appassionata ai suoni della cucina?
Mi sono appassionata ai suoni della cucina e poi ho notato che mi cambiava la maniera di suonare il fatto di farlo dopo il cucinare, perché gli odori e i sapori mi evocavano tante immagini e situazioni che poi potevo riportare in musica e coinvolgere direttamente il pubblico.


Quindi da qui è cambiato il suo modo di fare musica?
Ho iniziato a cambiare e a perfezionare il format, cioè anziché fare una musica qualsiasi, ho iniziato a mettere questi suoni della cucina nelle composizioni musicali.


Lei parla di cena a tema che cosa intende?
La prima cena a tema che ho creato completa si chiamava Afrodisia, ed era una cena afrodisiaca. Tutti i piatti erano sonorizzati e da qui il format è diventato evocare sensazioni, ovviamente, ogni piatto ha anche una sua storia alle spalle, che cerco di far emergere quando compongo le musiche.


Le sue cene a cosa s’ispirano?
Al mare, ma faccio anche delle cene vegane, considerando che la richiesta è iniziata ad aumentare. La decisione di fare delle cene a tema vegane e non vegetariane e che il vegetariano mangia cibo vegano, mentre il vegano no.


Lei in Sardegna ha fatto una cena vegana, lei e chef, violinista e anche organizzatrice del tutto o dietro le quinte c’è qualcuno?
A Cagliari ho avuto la collaborazione di Claudia Cornaglia un’amica che è un designer che ha curato gli allestimenti e l’organizzazione della cena.


Adele Madau sta apportando un’innovazione sul campo culinario, considerando l’originalità delle musiche create tutte dalla violinista. Cena e concerto di violino, come andare a teatro e avere la possibilità di appagare non solo l’udito ma anche il palato.

 

 


 

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