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La versione di Dolce e Gabbana

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Gli  stilisti Dolce e Gabbana,  dopo la sentenza di primo grado che li ha condannati a un anno e otto mesi per evasione fiscale milionaria, si Appellano sostenendo di occuparsi solo di moda, non di affari o di’altro.
Il giornalista che li intervista li trova vestiti di pelli d’orso, con la sveglia al collo e accompagnati da un Tutore…


Giornalista - Domenico Dolce, la società lussemgurghese tramite la quale avreste aggirato la normativa fiscale italiana porta il vostro nome GaDo (ndr GabbanaDolce) ma voi sostenete di avervi nulla a che fare.

Dolce – …ammmammahhhammma uuubuuuubuuuubuuu

Giornalista - ?!? Scusi non ho capito

Dolce - hassstttaannnnaaaaa mmmmammmeeeeeiiiaaa

(interviene il Tutore) – Come lei ben sa i miei clienti si occupano solo di moda.
Non hanno tempo per altro. Né per gestire gli affari, né per parlare correntemente una lingua o vestirsi, mangiare ..etc… il Tribunale mi ha nominato tutore e interprete.
Il Signor Dolce intendeva rappresentarle tutto il suo disgusto per un paese come l’Italia al quale hanno dato così tanto.

Giornalinsta – Capisco. Evidentemente hanno dato meno di quanto dovevano. Si parla di evasione fiscale su 200 milioni di imponibile.

Gabbana – ukukukuku uuuuuh abbbbbabbbaaaa iaiaaaa

Tutore – Il mio cliente dice che comunque il loro marchio produce lavoro e ricchezza..

Giornalista – Non da noi a quanto pare. Un inchiesta del Corriere della Sera riporta che l’ 80% della produzione del marchio D&G è de localizzata in Europa dell’Est, Mediterraneo ed Estremo Oriente: come risponde il suo cliente?

Gabbana – Comunisti!

Giornalista – Allora lei parla…lei ca-pi-sce mi-a- lin-gua?

Tutore – (imabarazzato) Il  mio cliente che come le ripeto non ha tempo altro che per lo stile, il design, il fashion... voleva dire “ hhhaaaaa iummmmisttiii commmmaaaa. Pappppaa!” che significa “vorrei porre fine a questa intervista che è una evidente manipolazione della realtà finalizzata ad esporci al pubblico ludibrio. Poi ho fame: Pappa!”

Dolce – E aggiungo:andate a  cagare te e il tuo giornale: ti faccio chiudere. Uoooreeee Puuuupuuuu.

Giornalista- Immagino di equivocare ancora… che cosa mi sta dicendo il suo cliente?

Tutore – Credo di poter tradurre “La ringrazio per il tempo concessoci ma ora dobbiamo andare a occuparci di moda; si ricordi che il giornale per cui scrive ha due paginoni di nostra pubblicità ogni giorno….Tutore, accompagnami in bagno.”

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